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Giovanni Nappi <[log in to unmask]>
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INTERLNG: Discussiones in Interlingua
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Sun, 18 Dec 2005 11:09:12 +0100
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Car totes,
ecce un bellissime canto de Fabrizio de André, cantator e autor de su
cantos... le poeta cantator... regrettabilemente ja morte...

Io lo dedica a tote le mortos pro le injustitias human.

Le guerra de Piero
- ------------------
Tu dormi sepulte in un campo de grano;
non es le rosa, non es le tulipan
que te face velia del umbra del fossas,
ma son milles papaveres rubie.

«Deintro le rivas del mi torrente
io vole que descende le lucios argentate,
non plus le cadaveres del soldatos
portate in le brachios per le currente.»

Assi tu diceva e era hiberno,
e como le alteres contra le inferno
tu vade triste como qui debe [facer lo],
le vento te sputa in le facie le nive.

«Firma te Piero, firma te ora.
Lassa que le vento te passa un poco a dorso.
Del mortos in battalia con te tu porta le voce:
qui dava le vita excambiava un cruce.»

Ma tu non le audiva e le tempo passava
con le saisones a passo de *java¹,
e tu arrivava pro passar le frontiera
durante un bel jorno de primavera.

E dum tu marchava con le anima in spatulas
tu videva un homo in fundo al valle
qui habeva tu mesme identic humor,
ma le uniforme de un altere color.

«Fusila le Piero, fusila le ora!
E post un colpo fusila le ancora!
Usque tu non le videra exsangue
cader in terra a coperir su sanguine!»

«E si io le fusila in fronte o in le corde
solo le tempore habera pro morir.
Ma le tempore pro me restara pro vider
pro vider le oculos de un homo qui mori.»

E dum tu usa aqueste gentilessa
ille se volve, te vide e ha pavor
e imbrachiate le artilleria
non te reciproca le cortesia.

Tu cadeva in terra sin un lamento
e comprendeva in un sol momento
que le tempore non te bastarea
pro peter pardono pro cata peccato.

Tu cadeva in terra sin un lamento
e comprendeva in un sol momento
que tu vita finiva ille jorno
e non haberea essite retorno.

«Ninetta mie, finder² se de maio...
on vole tanto, troppo corage!
Ninetta belle, directo al inferno
io preferiva vader me in inverno.»

E dum le grano stava e te audiva
deintro le mano tu stringeva le fusil,
deintro tu bucca stringeva parolas
troppo gelate pro funder se al sol.

Tu dormi sepulte in un campo de grano;
non es le rosa, non es le tulipan
que te face velia del umbra del fossas,
ma son milles papaveres rubie.

¹java: dansa popular de origine francese,
       de rhythmo ternari simile al mazurka;
       multo in voga post le prime guerra
       mundial.
²finder: obviemente in senso figurate...


Original italian

La guerra di Piero
- ------------------
Dormi sepolto in un campo di grano;
non è la rosa, non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi,
ma sono mille papaveri rossi.

«Lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendano i lucci argentati,
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente.»

Così dicevi ed era d'inverno,
e come gli altri verso l'inferno
te ne vai triste come chi deve,
il vento ti sputa in faccia la neve.

«Fermati Piero, fermati adesso.
Lascia che il vento ti passi un po' addosso.
Dei morti in battaglia ti porti la voce:
chi diede la vita ebbe in cambio una croce.»

Ma tu non lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava,
ed arrivasti a varcar la frontiera
in un bel giorno di primavera.

E mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore,
ma la divisa di un altro colore.

«Sparagli Piero, sparagli ora!
E dopo un colpo sparagli ancora!
Fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue!»

«E se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire.
Ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore.»

E mentre gli usi questa premura
quello si volta, ti vede e ha paura
ed imbracciata l'artiglieria
non ti ricambia la cortesia.

Cadesti a terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chieder perdono per ogni peccato.

Cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato ritorno.

«Ninetta mia, crepare di maggio...
ci vuole tanto, troppo coraggio!
Ninetta bella, dritto all'inferno
avrei preferito andarci in inverno.»

E mentre il grano ti stava a sentire
dentro alle mani stringevi il fucile,
dentro la bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole.

Dormi sepolto in un campo di grano;
non è la rosa, non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi,
ma sono mille papaveri rossi.
- --
Je ne suis pas d'accord avec ce que vous dites,
mais je me battrai jusqu'au bout pour que vous puissiez le dire.
(Voltaire)
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