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Jay Bowks <[log in to unmask]>
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Jay Bowks <[log in to unmask]>
Date:
Thu, 13 Aug 1998 16:28:52 -0400
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text/plain (197 lines)
Iste pagina...  http://194.184.41.120/forum/forum39.htm
in italian parla de Interlingua, esque Mario o Paolo sape
qui lo scribeva? Illo pare multo interessante e forsan
illo poterea includer alcun nove ligamines, nota que il
face refferentia al sito Lugex, le qual es jam vetule.
Hic infra le information del sito in italiano.
Amicalmente,
Jay B.
-
                     Il Gioco della Parola, della Memoria e dell'Invenzione

         Interlingua 2 di Aldo
Continuando la nostra passeggiata attraverso i linguaggi e la
comunicazione, ti vorrei segnalare che sulla pagina d'inizio del
nuovissimo "Yahoo. It ", se vai alle lingue e dizionari, troverai la
presentazione dell'INTERLINGUA che delle lingue studiate a
tavolino, e' quella che si presenta come la piu' avanzata come
concetto di comunicazione. Essa infatti mi sembra la piu' vicina
alla nostra cultura perche' si basa su radici latine. Poi perche' e'
comprensiva di un vocabolario di 27.000 termini
comprensibilissimi perche' sono stati scelti tra quelli che sono
gia' comuni o simili nelle diverse lingue. Di solito sono i termini
delle moderne scoperte o invenzioni, quali automobile o penicillina,
ma anche altri, piu' antichi che in comune hanno l'origine
latina o greca. Ti ho copiato la presentazione invitandoti su Yahoo.it
dove potrai trovare su: Interlingua, lingua internazionale
http://www.cris.com/~Lugex/prima.htm l'intero dizionario.
1. Presentazione dell'Interlingua L'INTERLINGUA è una proposta
concreta e realistica. Alcuni linguisti hanno studiato la
linguistica del nostro mondo, estratto i termini già internazionali,
dopo averli adeguatamente normalizzati, li hanno inseriti in un
sistema razionale e coerente dall'aspetto tutto naturale, di facile
utilizzazione e comprensione da persona di media cultura,
pronto all'uso in ogni delle attività umane. Scendere dalla torre di
Babele e' un sogno? Molti "linguisti" ci hanno provato e fin ora
sono stati pubblicati non meno di ottocento progetti di lingue
prefabbricate con velleità internazionali. L'invenzione di "lingue
universali", infatti, secoli è stato una delle maggiori ambizioni
di idealisti pure bene intenzionati ed ammirevoli, ma
fondamentalmente dilettanti quanto a competenza linguistica.
Se si volesse scrivere una storia di queste lingue dapprima
distinguere fra "il periodo degli inventori", un periodo che comprende
le considerazioni teoriche di Leibniz e Cartesio, fino alle
realizzazioni pienamente sviluppate come il Volapük (1880,
del sacerdote tedesco Schleyer), l'Esperanto (1887, dell'oculista
polacco Samenhof), una lunga serie di 'esperanto riformati'
come l'Ido (1907), e i notevoli: Latino sine flexione del matematico
piemontese Peano (1903), Occidental (1922), più tardi ribattezzato
Interlingue, del professore estone de Wahl, Novial
(1928,del danese Otto Jespersen), Interglossa (1942),
Mondial (1943), etc. Si dovrebbe poi parlare del "periodo dei linguisti",
inaugurato nel 1924 dall'Associazione Internazionale per la Lingua
Ausiliaria (I.A.L.A.). Nel 1923 lo scienziato americano G.
Cottrell (dell'International Research Council) propone la
fondazione di questa associazione all'uomo d'affari Hennen
Morris (più tardi ambasciatore U.S.A. a Bruxelles) e a sua
moglie Alice Vanderbilt, entrambi di notevoli risorse. L'idea
venne accolta e l'impresa fu subito sponsorizzata da diverse
società filantropiche, come la Rockefeller Foundation, la Research
Corporation etc.
La I.A.L.A. poi, intraprese una ricerca approfondita per arrivare
ad un "vocabolario scientificamente adeguato per la lingua
internazionale, necessario in tutti i campi della comunicazione
internazionale". I risultati delle considerazioni teoriche della
I.A.L.A. possono essere riassunti in linea di massima in tre punti:
Un compromesso fra le cinque maggiori lingue non è possibile,
e nessuna di queste si è qualitativamente comprovata superiore
alle altre. Questo fu una delusione per gli esperantisti che,
basandosi sulla loro forza numerica, nutrivano grandi speranze.
Non è possibile realizzare alcuna "lingua universale" cioè una
lingua mondiale che tenga pure in eguale considerazione le diverse
lingue di origine extraeuropea.
Creare una nuova lingua è superfluo. Una lingua esiste già, ed è
allo stato latente nello strato delle lingue occidentali di fatto
prevalenti in tutto il mondo. Tale lingua fu sempre infatti latente
fin dal giorno in cui il latino si suddivise nei suoi "dialetti" o
variazioni: le lingue romanze. Il fatto soprattutto che i paesi di
lingua romanza si erano espansi geograficamente nelle Americhe,
Australia, in Asia quanto a cultura e tecnologia, per non parlare
poi della Chiesa Cattolica Romana che rese il suo latino
pressoché universale, rende la terminologia latina di fatto
un dato comune internazionale.
"Estrarre e standardizzare il vocabolario esistente di fatto da:
1. La terminologia della scienza.
2. 2. Le parole ormai affermate in campo internazionale
(ad es. radio, universitate, igloo, automobile).
3. 3. Parole comuni almeno a tre gruppi linguistici compresi
fra l'italiano, lo spagnolo - portoghese, il francese, l'inglese e, in
mancanza di consenso, anche al tedesco e al russo. Questo,
naturalmente, significa che una parte considerevole del vocabolario
della lingua internazionale può essere anche ritrovato in altri
lessici come, ad es. nelle lingue scandinave, nel bulgaro,
nell'ungherese, come pure in altre lingue europee non romanze.
Nel 1951 fu pubblicato il dizionario Interlingua - Inglese,
contenente 27.000 parole e la grammatica dell'Interlingua (in inglese)
di A. Gode e H. E. Blair.
Oltre che negli USA dove fece la sua comparsa in svariati
congressi di cardiologia le cui relazioni vennero tutte pubblicate in
Interlingua, un'interessante applicazione dell'Interlingua avviene
in Svezia tramite regolari corsi nei licei svedesi della nuova
materia: "vocabolario internazionale", estratto dal tesoro linguistico
dell'Interlingua.
1.2 I principi dell'Interlingua
Dato che l'Interlingua non è il primo tentativo di risolvere il
problema della lingua internazionale sulla base del naturalismo
semplificato, ci si può chiedere quali siano le sue peculiarità,
i suoi tratti distintivi, i suoi principi. Si possono elencare almeno 12
punti di riferimento. Eccoli:
*I vocaboli adottati per l'Interlingua sono stati scelti secondo
il principio del massimo dell'internazionalità da un gruppo di
linguisti, dopo dieci anni di lavoro.
*Gli affissi (prefissi e suffissi) sono stati scelti in modo da
formare derivati internazionali regolari.
*La quasi totalità delle parole internazionali è di origine latina.
Per ragioni di omogeneità l'Interlingua rinuncia ad usare parole
germaniche o di altra origine che non si adattino allo "stile"
della lingua, a meno che tali parole non si siano a livello
internazionale, venendo così adottate senza modifica (ad es.
budget, handicap, charme, chauffeur, nuance, röntgen, schizzo,
guerrilla, rancho).
*Le parole possono essere adottate in Interlingua quando sono
presenti in almeno tre delle grandi lingue più diffuse nel mondo
(italiano, francese, spagnolo, portoghese, inglese, tedesco).
Si prende poi pure in considerazione il latino classico, dato che è
conosciuto in tutto il mondo o presente in molte lingue attraverso
radicali o forme derivate.
*La forma delle parole internazionali adottata nell'Interlingua è
adeguata più al suo prototipo e non a locali variazioni derivate o
ad altri criteri. Ad esempio il termine "scrivere" è reso con scriber
(scrib-, script-) e non "scrirò" o "scriver", che sono invece
varianti a più limitata diffusione del prototipo.
*La duplice radice (infinitiva e supina) dei verbi, essendo diffusa
nelle lingue nazionali moderne (in varie forme e derivati) è stata
mantenuta. Finora ogni tentativo di eliminare questa duplicazione
si è rilevato impraticabile. Questi radicali doppi, che si
riducono ad un massimo di 80 forme di base, sono ben conosciuti,
e sono più facilmente accettabili che non le cosiddette
"forme semplificate".
*L'eufonia (effetto od impressione gradevole che si produce in
certi suoni si incontrano) è essenziale ad una lingua destinata a
facilitare la mutua comprensione. Per questo l'Interlingua conserva
le finali sonore tipiche dello spagnolo e dell'italiano, ed è
meno monotona di lingue artificiali.
La pratica dimostra che è possibile apprendere facilmente anche
una lingua libera da costrizioni "logiche".
*L'intolleranza è sempre deleteria, anche nelle scienze "antiche"
(per es. l'astronomia e la geometria). Anzi, ove s'ha intolleranza
non può esistere la scienza. Nell'interlinguistica molti autori hanno
ecceduto nell'uso o il non uso di parole. *Nell'Interlingua c'è
spazio per le alternative. Quando due parole appaiono buone,
l'Interlingua lascia che sia la pratica a decidere quale sia la
migliore, ed essa ammette anche i sinonimi. Anche in questo
caso la libertà non deve far paura: se ne avvantaggiano gli stili della
poesia e della prosa, grazie alle alternative offerte dalle lingue.
*L'Interlingua evita di adottare accenti o segni obbligatori per
cui può essere utilizzata su macchine da scrivere e computer con
tastiera di qualunque nazionalità purché usi i caratteri latini.
*Se l'Interlingua è una lingua essenzialmente neolatina a del
principio del massimo di internazionalità questo nonché essa
conservi le flessioni, le desinenze o vezzi comuni a queste lingue.
Si ricorre all'onorevole latino (e non a scelte arbitrarie) solo
quando le lingue moderne non possono fornire modelli concordanti.
Eccoti una presentazione fatta in interlingua: "Longe tempore on
ha proclamate que le linguas natural son troppo irregular pro
poter formar un lingua international. Al contrario, si on accepta
un certe elasticitate e le leges phonetic, on es fortiate admirar le
remarcabile regularitate del derivation in le parolas international
veniente de latino. Le sol torto del fabricantes de linguas
international es voler le absolute regularitate, le absolute logica,
le absolute scriptura phonetic. Linguas non es creationes
mathematic, ma creationes del vita, que es un altere cosa"
(Ric Berger).
E adesso, poiche' mi sei simpatico, ho deciso di intasarti la
memoria con la Grammatica e con il dizionario coi 27.000 termini di
Interlingua. Poiche' come sai non abbandono mai un intervento
senza dare un segnale "alto" (come dice Grazia) della mia
presenza, ti lascio col motto latino che mi ha accompagnato
per tutta l'infanzia: "GATTAM FRETTOLOSIBUS FECIT
GATTINI GUERCEM..." Meditate, gente. Meditate!

                              Scuola: i risultati su Milano del QuestoTest
                            Scuola: l'inconsapevolezza dell'essere di Paco
Simone
                       Scuola: la fine del Futuro e la morte del Passato di
Luigi Granetto

                                      Occupata l'Accademia di Brera
                             L'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano è
occupata per
                             sollecitare l'approvazione della legge che
equipari il titolo
                             di Diploma ad una Laurea. L'Italia è ormai
l'unico paese al
                              mondo in cui le accademie di belle arti non
offrono una
                                     laurea ai propri studenti Continua

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