Jay Bowks ha scripte:
> Io pote comprender quasi omne que Ciottolo hic dice... mais mi
> difficultate
> con le italiano me lassa un pauc sin saper que dicer plus a
> Ciottolo pro essayar de informar in un forma magis amical e que
> fomentara
> interesse, forsa Paolo me pote adjutar con isto, io appreciarea
> qualcunque
> ideas...
>
> Amicalmente,
> Jay B.
Ecce mi tentativa, Jay. Io spera que sia de adjuta.
> From: shAdE <[log in to unmask]>
> To: Jay Bowks <[log in to unmask]>
> Subject: Re: Tu pagina in le Geocities esseva divertite
> Date: Tuesday, July 01, 1997 7:22 AM
>
> ciao,
> sono ciottolo: ti ringrazio per la tua lettera e per i
> complimenti.
> L' idea di una lingua comune é una cosa che mi ha affascinato da
> sempre.
> Molti sono però i dubbi soprattutto sulla possibilità e sulla
> correttezza
> di
> un' azione del genere.
Ciao, io es Ciottolo: Io te regratia pro tu littera e pro le
congratulationes. Le idea de un lingua commun es un cosa que me ha
fascinate desde sempre. Multe son tamen le dubitas, super toto quanto al
possibilitate e al correctessa de un action de ille genere.
> le lingue europee sono molto diverse tra di loro, enon solo nei
> termini che
> le compongono o nella loro pronuncia: le loro grammatiche le loro
> semantiche
> individuano sistemi di pensiero differenti tra di loro.
Le linguas europee son multe differente inter se, e non solo in le
terminos que los compone o in lor pronuncia: lor grammaticas e lor
semanticas individualiza (?) systemas de pensata differente inter illos.
> Ecco é questo: non so se si agiusto imporre un impoverimento delle
> possibilità di 'vedere' questo mondo, e in ogni caso non sempre ho
> fiducia
> di una lingua creata a tavolino (da chi, poi? chi ne avrebbe il
> diritto?)
> invece di fidarsi della >normale< evoluzione delle lingue. Credo che
> in
> questo periodo in cui si parla tanto di globalizzazione, uno dei
> vantaggi
> che potrebbe portare questo processo é un dinamico e fluido
> rimescolamento
> delle lingue. (so bene che c'é il rischio di una totale imposizione
> dell'
> inglese)
Es isto: io non sape si il es juste imponer un impauperimento del
possibilitate de 'veder' iste mundo, e in omne caso io non sempre habe
confidentia in un lingua create in un tabula (per qui, pois? qui haberea
le derecto?) in vice de confider in le evolution >normal< del linguas.
Io crede que in iste periodo il le qual on parla tanto de globalization,
un del avantages que poterea portar iste processo es un dynamic e fluide
mixtura del linguas. (Io sape ben que il ha le risco de un total
imposition del anglese.)
> per concludere ti faccio un pò felice, e ti dò un pò di ragione (dopo
> tanti
> dubbi), lasciandoti questo messaggio:
Pro concluder, io te face un pauc felice, e io te da un pauco de ration
(post tante dubitas), per lassar te iste message:
> ------------------------------------------------------------------------------
>
> if you didn't understand this letter, please tell me; i will send
> you
> something in english
> --------------------
> ----------------------------------------------------------
Si tu non comprendera iste littera, per favor conta me; io te inviara
alique in anglese.
> Puoi scrivermi qualcos' altro se vuoi,
> aspetto una tua risposta
> ciao,
> Francesco
Tu pote scriber me qualcunque altere cosa si tu vole, io expecta un
responsa tue. Ciao, Francesco.
> p.s. in ogni caso la tua lettera era molto comrensibile anche se mi
> sembra
> che un inglese avrebbe più difficoltà di un latino.
P.S.: In omne caso tu littera era multo comprensibile, anque si me
sembla que un anglese haberea plus difficultate que un latino.
--
ENSJO*: EMERSON JOSÉ SILVEIRA DA COSTA
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INTERLINGUA - lingua auxiliar international
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